Teatro

E' morto Gigi Dall'Aglio, anima del Teatro Due di Parma

Gigi Dall'Aglio
Gigi Dall'Aglio

Tra i fondatori del Teatro Due di Parma, Gigi Dall’Aglio è morto la sera del 5 dicembre a 77 anni, per complicazioni causate dal Coronavirus. 

Gigi Dall’Aglio, attuale direttore della Fondazione Teatro Due di Parma, è stato colto di sorpresa dal Covid-19, che lo ha portato via una sera di dicembre, all’età di 77 anni.

Nato a Parma il 4 maggio 1943, aveva calcato le tavole del palcoscenico dal 1963, prima come attore e poi come regista e direttore del Teatro Universitario di Parma. Laureato in Storia del Teatro, era stato tra i fondatori della Compagnia del Collettivo, una delle prime cooperative teatrali italiane (dalle cui radici si è sviluppato, in seguito, il Teatro Due di Parma); per molti anni era stato docente di teatro, anche a Milano, presso la Scuola “Paolo Grassi”.

Gigi Dall'Aglio (L'istruttoria, 1984)

Tra Shakespeare e la memoria dell'Olocausto

Tra gli oltre 200 spettacoli diretti, in Italia e all’estero (con autori di riferimento quali Shakespeare, Goldoni, Brecht, Testori), il più celebre resta sicuramente L’istruttoria, di Peter Weiss: un allestimento riproposto ininterrottamente dal debutto nel 1984 – ogni stagione quasi con lo stesso cast di interpreti – quale invito rivolto al pubblico a non dimenticare i crimini legati all’Olocausto.

Come attore ha recitato la parte di Bottom nello storico allestimento del Sogno di una notte di mezza estate, diretto da Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani.
Nel 2012 ha diretto Non si uccidono così anche i cavalli?, di Horace McCoy, allestimento che radunava sullo stesso palcoscenico gli attori del Teatro Due di Parma, la Compagnia Balletto Civile di Michela Lucenti e quattro musicisti. 

In teatro non si muore...

Negli ultimi mesi, Gigi Dall’Aglio stava provando in teatro la sua ultima creazione, In teatro non si muore…, che avrebbe debuttato il 31 ottobre:  una riflessione sui principi fondanti del teatro, affrontati in chiave ironica, nello stile della migliore “commedia all’italiana” e dovendo fare i conti con la crisi sanitaria (uso delle mascherine sul palco e distanziamento fisico tra gli attori). 

Poi è arrivata la seconda chiusura dei teatri e, subito dopo, il maledetto virus.
Il suo ultimo spettacolo non vedrà mai la luce e oggi, sul sito del Teatro Due, i suoi attori salutano così il loro Falstaff:

“Quando la smetterai di batterti di giorno e sbatterti la notte? 
E comincerai a mettere le pezze a questo tuo vecchio corpaccio e prepararlo per il cielo…”

Ciao, Gigi.